lunedì 2 maggio 2011

CIBI IRRADIATI

Ok, non voglio spaventarvi con tutte queste informazioni catastrofiche, della serie, ma allora cosa mangiamo se tutto è contaminato? Si, purtroppo è vero, il cibo industriale è letteralmente imbottito di coloranti, antiossidanti, conservanti "aromi naturali" (questi sconosciuti), glutammati e zuccheri raffinati ecc ecc....ma voglio far passare questa informazione per una scelta personale, cioè, voglio che una volta che conoscete cosa c'è dentro ad un prodotto, abbiate la possibilità di scegliere come, dove e quanto acquistare.
L'irradiamento nucleare serve per evitare che patate, cipolle, agli e tuberi germoglino prima del tempo,
viene usato anche per "rinfrescare" prodotti non più idonei al consumo alimentare perchè scaduti.

Una famosa rivista internazionale Nexsus, Ed. italiana  , pubblicò un interessante articolo sull’argomento, evidenziando i pericoli che sono stati taciuti ai consumatori:
 “ [omissis]… - L’irradiazione del cibo è una tecnologia che utilizza isotopi radioattivi (scorie nucleari) per creare una quantità di radiazioni equivalente a qualcosa oscillante fra i 10 milioni ed i 70 milioni di raggi-X al torace.
 Quando l’alimento viene colpito, le radiazioni iniziano una complessa sequenza di reazioni che fanno letteralmente a pezzi la struttura molecolare dell’alimento.
 Le vitamine e gli enzimi vengono distrutti ed il cibo fresco diventa cibo morto.
 Il cibo irradiato è stato descritto come “il cibo che durerà per sempre”, poiché il processo viene utilizzato per prolungare la data di scadenza nei supermarket o per uccidere batteri ed insetti.  Nel processo di irradiazione vengono usate due fra le più letali e tossiche sostanze note all’umanità.  Esse sono il cobalto-60 (quella maggiormente utilizzata) ed il cesio-137…[omissis] …Quando le radiazioni colpiscono il cibo o altri materiali, esse trasferiscono la propria energia e tale trasferimento di energia può provocare riscaldamento, come accade con il forno a microonde.    La struttura molecolare del cibo quando è irradiata viene spezzata e si formano radicali liberi, i quali possono reagire con il cibo sino a creare nuove sostanze chimiche denominate prodotti radiolitici.  Alcune sono notoriamente cancerogene, come il benzene nella carne irradiata, altre sono uniche e specifiche del processo di irradiazione. Sebbene le radiazioni possano uccidere i batteri, esse tuttavia non elimineranno le tossine create originariamente dai batteri stessi.  Nel 1973 venne scoperta per la prima volta un’accresciuta produzione di aflatossine in seguito ad irradiazione U, fatto poi confermato nel 1976 e nel 1978; le aflatossine sono potenti agenti che provocano il cancro al fegato. Le vitamine A, C, D, E e K ed alcune vitamine del gruppo B, in particolare Bl, B2, B3, B6 e B12, vengono danneggiate dall’irradiazione; la misura della perdita di vitamine dipende dal cibo e dalla dose somministrata.  I succhi di frutta ne risentono maggiormente della frutta fresca, e quest’ultima più degli ortaggi, dei cereali e dei prodotti carnei…[omissis]”.
Mi torna in mente quanto vedi la frutta il giorno dopo, bozzi neri come se fossere state pestate, e poi quando le assaggi ..........ahimè....... nessun gusto.
Poco male per chi non ha mai assaggiato una pesca colta dall'albero come facevo da piccola, ma per chi ha avuto questa fortuna, allora mi capirà.

Ora in piccolo, il mio consiglio che addotto pure io, (a parte che io ho l'immensa fortuna di avere un orticello) e a parte l'acqua piovana piu o meno inquinata, non uso pesticidi di nessun genere, ma, avete mai provato a comprare dal fruttivendolo sotto casa? E' pur vero che il prezzo è piu alto, ma la salute non ha prezzo, nè per noi, nè per i nostri familiari. Magari anzichè prendere 2 kg di mele come al super, prendetene 1, di sicuro ci guadagna il gusto.
Oppure organizzatevi con amici, parenti e perchè no vicini di casa a creare un (gruppo di acquisto solidale) gas .
Alla prossima.

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